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Aracne, Medusa e Cerbero: ecco la app dei mostri mitologici VIDEO

Le metamorfosi raccontate da Ovidio rivivono su tablet e smartphone grazie a una app

Pubblicato:03-02-2017 18:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:52

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ROMA  – Entrare nel labirinto e trovarsi di fronte il Minotauro, conoscere la storia di Scilla, trasformata da ninfa a mostro marino, farsi raccontare da Medusa il suo destino sventurato. E poi Cerbero, il cane a tre teste guardiano del regno dei morti, la tessitrice Aracne, che Atena trasformò in ragno, e Chirone, il centauro metà cavallo e metà uomo. Le metamorfosi raccontate da Ovidio rivivono su tablet e smartphone grazie a Mostri mitologici, la nuova app messa a punto dall’archeologo Sergio Fontana. In italiano e inglese (e già disponibile a 2,99 euro su Android e iOs), Mostri mitologici dà voce direttamente ai protagonisti che raccontano le loro storie.

“Il mio è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo”, dice per esempio cerbero, il guardiano degli Inferi. L’app si apre con un planisfero realizzato secondo le concezioni geografiche antiche, in cui il Mediterraneo rappresenta l’intero mondo conosciuto.


I protagonisti sono segnalati in corrispondenza dei luoghi raccontati nei miti. Ecco allora Aracne sulle coste turche, Scilla in Calabria, Tifone ed Ecate in Sicilia. In Grecia ci sono Chirone e Acheloo e a Creta il temuto Minotauro. Medusa, spedita nelle terre degli Iperborei, è la più settentrionale dei Mostri mitologici. “L’idea era raccontare la mitologia ai bambini attraverso uno strumento tecnologico- spiega Fontana- per renderli partecipi di qualcosa di antico, parlando però il loro stesso linguaggio attuale che passa molto attraverso l’esperienza digitale”.


Non è la prima volta che Fontana si cimenta con le nuove tecnologie per raccontare l’antico. È sua infatti Imperial Fora, l’app per passeggiare in mezzo ai Fori romani e scoprirne le bellezze e la storia. Questa, invece, è la volta dei Mostri mitologici. “Volevo soddisfare il bisogno di curiosità per il diverso e il mutante- dice- attraverso qualcosa che avesse profonde radici culturali”. Con l’archeologo, hanno lavorato anche Paolo Vigliarolo per le musiche e Lucia Conversi per le illustrazioni.

“Tutto il lavoro che abbiamo fatto si è svolto nella ricerca di una estetica. Dal punto di vista visivo, abbiamo ripreso le raffigurazioni sui vasi attici per ricreare un immaginario della mitologia che fosse scevro dall’illustrazione mitologica tradizionale, un po’ manierista, a cui sono abituati gli adulti, ma anche dal fantasy a cui sono abituati i più giovani. Le musiche, poi, hanno una radice nella musica greca antica: restituiscono quello che sappiamo di quei ritmi”. Pensata per un pubblico che va dai 9 anni in poi, anche se è “assolutamente godibile anche per gli adulti”, Mostri mitologici è pronta per entrare nelle scuole e assolvere la funzione didattica per cui è stata pensata. “Insieme all’app- aggiunge Fontana- già a febbraio arriverà un libro cartaceo che proporremo anche alle scuole”. Del resto, la mitologia “è anche un modo per capire se stessi, così come la conoscenza del diverso”. Parola di Franco Lorenzoni, insegnante di lungo corso, per il quale Mostri mitologici “è una porta d’ingresso in un altro mondo. E di altri mondi abbiamo bisogno”.

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