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Cultura. Aquileia, oltre 1 mln di euro per riqualificazione “ex stalla Violin”

TRENTO - Entrano nel vivo i lavori per la valorizzazione dell'area del

Pubblicato:03-02-2016 14:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:53

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basilica_aquileia_veduta_arhivio_turismo_FVGTRENTO – Entrano nel vivo i lavori per la valorizzazione dell’area del sito conosciuto come “ex Stalla Violin”, sul lato Nord di piazza Capitolo ad Aquileia: un progetto da 1.060.000 euro, finanziato dalla Fondazione Aquileia anche grazie al contributo del progetto europeo Ex.Po Aus (140 mila euro) e al sostegno finanziario ricevuto tramite il cosiddetto “Art Bonus” da Olimpias Group, società della famiglia Benetton, che ha investito 50 mila euro nel progetto, e la Banca di credito cooperativo di Fiumicello e Aiello, che ha erogato 40 mila euro.

La riqualificazione renderà fruibili al pubblico gli splendidi mosaici del IV secolo, ritrovati quasi intatti nel 2010 ed appartenenti ad un’aula absidata di cui si è eccezionalmente conservata anche la decorazione affrescata delle pareti. Il progetto predisposto dallo studio Tortelli Frassoni restituirà un aspetto armonico all’intera area della basilica grazie all’utilizzo di un linguaggio stilisticamente coerente con piazza Capitolo e la Suedhalle.

Un’apertura vetrata verso Est e verso Nord favorirà la vista dei mosaici anche dall’esterno, mentre sugli altri lati la struttura si presenterà in muratura mista, in sintonia con il carattere rurale del luogo. La muratura sul lato Ovest sarà affiancata da un rivestimento in lastre metalliche brunite in corrispondenza della porzione absidale dell’aula, che accoglierà sul lato esterno un aggiornato apparato grafico didattico riguardante le fasi evolutive del complesso basilicale tra IV e V secolo d.C.


Secondo il direttore della Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi, “gli scavi archeologici propedeutici alla costruzione della struttura, condotti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, stanno aprendo un ulteriore, interessante squarcio sulla storia di quest’area, completando le informazioni già assunte negli scavi del 2009-2010″.

L’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti ha evidenziato “come sia particolarmente importante, in un momento di rilancio di Aquileia sul piano nazionale e internazionale, perseguire la riqualificazione delle aree archeologiche conferite alla Fondazione per rendere maggiormente attrattivo il sito. La valorizzazione della casa di Tito Macro nei fondi Cossar, i cui lavori inizieranno in estate, contribuirà ad ampliare l’offerta di nuovi e interessanti contesti per i visitatori, con un apparato didattico alla portata di tutti”.

Il presidente della Fondazione, Antonio Zanardi Landi, da parte sua ha sottolineato “la capacità della Fondazione Aquileia di attrarre investimenti tramite progetti europei e ora, per la prima volta, anche grazie all’Art Bonus: un segnale importante dell’interesse che Aquileia sta suscitando anche tra gli imprenditori, che desiderano associare il proprio nome alla valorizzazione del sito, attraverso un generoso concorso finanziario. Su questa strada intendiamo procedere in futuro”.

Gianni Zanella, amministratore delegato di Olimpias Group, commentando l’adesione all’iniziativa, ha affermato come “nella visione di sviluppo del nostro gruppo, centrata su sostenibilità ed innovazione, poniamo anche una forte attenzione ai beni culturali patrimonio dei territori a noi vicini: siamo dunque lieti di poter contribuire alla valorizzazione e alla riqualificazione dei preziosi mosaici dell’area Violin ad Aquileia”.

Le indagini archeologiche condotte nell’area ex-Violin nel 2009-2010, con il finanziamento della Fondazione, avevano consentito di mettere in luce parte di un’ampia sala, dotata di un’abside sopraelevata, la cui elaborata decorazione pittorica e musiva si distingue per originalità e ricchezza nel panorama aquileiese coevo, facendo pensare a una committenza d’eccezione. Attraverso la lettura dei raffinati motivi decorativi è stato possibile avanzare delle ipotesi interpretative sull’utilizzo dell’edificio, costruito in una zona nevralgica della città negli stessi anni in cui fu realizzato il primo complesso basilicale, poco dopo il 313 d.C.

 

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