NEWS:

Brasile, rivolta nel carcere. Araujo: “La Chiesa esprime profonda tristezza”

Grande rivolta nel carcere di Manaus, circa 56 vittime

Pubblicato:03-01-2017 11:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:45

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – È di 56 vittime il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime della grande rivolta che si è verificata nel carcere di Manaus, capitale dell’Amazzonia brasiliana. All’origine del massacro gli scontri tra cartelli contrapposti del narcotraffico scoppiati ancora il 1° gennaio e conclusasi nella mattinata di ieri, dopo 15 ore di vera e propria guerriglia. Alcune vittime sono state trovate decapitate. Gli scontri sono scoppiati tra detenuti appartenenti al “Primer Comando de la Capital”, organizzazione criminale di San Paolo, e quelli della locale “Familia do Norte”, alleata a sua volta del cartello di Rio de Janeiro “Comando Vermelho”.

Su quanto accaduto il network cattolico brasiliano Cancao Nova” riporta la prima reazione dell’arcidiocesi, che “chiede scelte di nonviolenza”, e in particolare la dichiarazione del vescovo ausiliare di Manaus, dom Jose Albuquerque Araujo: “La Chiesa di Manaus esprime grande rammarico e profonda tristezza; siamo tutti uniti nella preghiera: sacerdoti, diaconi, operatori pastorali, noi vescovi, operatori della pastorale carceraria. Ognuno sta pregando che questa situazione si risolva appena possibile. Sappiamo delle grandi sfide delle carceri in Brasile e qui a Manaus la situazione non è diversa. Tutto questo ci porta grande tristezza e apprensione. Tutta la città è in stato di allerta”.

Il vescovo esprime la speranza che il governo statale e l’amministrazione locale, assieme alla polizia, possano risolvere la situazione, soprattutto, “per il bene di quei prigionieri che sono spesso vittime di violenza, e anche per i loro familiari, che vivono questo momento con molta apprensione, tristezza e la paura che la situazione sfugga di mano”. Conclude dom Albuquerque: “Qui stiamo tutti pregando e ricordando le parole di Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata della pace. In tutte le comunità della nostra arcidiocesi sono state lette, su di esse abbiamo riflettuto e pregato. In effetti, questa è una situazione molto triste e ci lancia una grande sfida per affrontare la situazione nelle nostre carceri con serenità, giustizia, rispetto dei diritti umani e cercando di portare la pace nelle carceri, cosa che non sta accadendo qui a Manaus e nel nostro Paese”.


(www.agensir.it)

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it