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Terrorismo, Rossi (Ministero Difesa): “Droni strumento di attacco e sorveglianza” VIDEO

Il sottosegretario alla Difesa intervistato dalla Dire su misure di sicurezza del governo e possibilità di attacchi terroristici durante il Giubileo

Pubblicato:02-12-2015 16:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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ROMA   – “È evidente che i droni possono essere strumenti sia di sorveglianza sia di offesa. In questo senso è certo che, in termini di carattere generale, ogni arma ha la predisposizione di dispositivi che possono o limitarne l’uso oppure eliminarle. E questo vale anche per i droni”. Così Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa, intervistato dall’Agenzia Dire in merito alle misure di sicurezza del governo e alla possibilità di attacchi terroristici durante il Giubileo, in occasione della conferenza ‘L’Italia dei Droni’, il nuovo appuntamento del ciclo ‘Roma Drone Conference 2015-2016’, che si è svolto oggi a Roma presso l’auditorium della Link Campus University. “Fino ad oggi- ha proseguito- la presenza sul territorio unita all’intelligence, che fra le altre cose evidentemente usufruisce anche delle potenzialità dei droni per la sorveglianza, rende e può rendere l’ambiente abbastanza sicuro”. Come vi state preparando al Giubileo? “Moltissime migliaia di persone- ha risposto il sottosegretario all’Agenzia Dire- verranno a Roma per assistere a questa importante evento dal punto di vista religioso. Non è un caso che il governo, proprio per fronteggiare eventuali ipotesi terroristiche, ha già potenziato il contingente delle forze armate che, unito a quello delle forze di polizia, chiaramente dà una reale sicurezza. Quanto alla percezione di sicurezza da parte dei nostri cittadini- ha sottolineato- non può corrispondere ad altro che alla sicurezza per chi anche eventualmente dovesse cercare di fare attacchi terroristici”.

È ancora alto l’allarme nel nostro Paese? “Come più volte è stato detto- ha risposto ancora il sottosegretario alla Difesa-non esiste Paese che sia o possa essere esente da una minaccia terroristica. Si tratta di una minaccia asimmetrica, che può colpire in settori o aspetti dove normalmente questa minaccia non esiste. A questo tipo di minaccia, allora, si può far fronte unicamente con la prevenzione tramite l’intelligence e con la presenza sul territorio che, come detto, questo governo ha già incrementato”. Come tutte le novità, intanto, c’è scetticismo anche rispetto ai droni. Secondo Rossi, però, i droni “non sono una minaccia ma una potenzialità: abbiamo sperimentato sul campo il loro utilizzo fin dal 2005- ha spiegato- in vari settori operativi e anche in territori a rischio come l’Afghanistan e l’Iraq”. Avere droni che consentano di sorvegliare piccoli o anche ampi spazi di territori, ha aggiunto quindi il sottosegretario alla Difesa, “per capire che cosa accade nel momento in cui non c’è alta sorveglianza, diventa essenziale per le operazioni. Ma è chiaro che questo è un servizio che i droni possono dare non solo alla Difesa e alla Sicurezza, ma anche in caso di calamità naturali oppure, per ultimo, alla Croce Rossa”. I droni, insomma, sono ormai entrati nella nostra quotidianità. “Gli scenari che potranno aprire in futuro ancora non sono definiti- ha aggiunto Rossi- però è evidente che cinque anni fa sarebbe stata fantascienza andare da un fotografo per farsi fare le fotografie del nostro matrimonio e scoprire che si potevano avere delle riprese dall’alto durante la cerimonia. E questo solo per un utilizzo che ormai è entrato nel nostro quotidiano- ha concluso- ma che sembrava assolutamente fantascientifico solo qualche anno fa”.


di Carlotta Di Santo – Giornalista professionista

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