NEWS:

Lega e M5S verso le “Riforme del cambiamento”: un blitz entro maggio per cambiare la Costituzione?

ROMA - I Cinque stelle le chiamano le "riforme del cambiamento". E, al motto di "meno poltrone, più democrazia", hanno

Pubblicato:02-10-2018 17:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:37
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – I Cinque stelle le chiamano le “riforme del cambiamento”. E, al motto di “meno poltrone, più democrazia”, hanno presentato due proposte di legge costituzionali. La prima mira a tagliare 345 parlamentari; la seconda vuole introdurre in Costituzione il referendum propositivo. L’intenzione e’ di approvarli con una sorta di blitz parlamentare entro maggio.

COME SI MODIFICA LA COSTITUZIONE?

L’art. 138 prevede che la Costituzione possa essere modificata solo con una legge approvata due volte dal Parlamento nello stesso testo (le due approvazioni devono avvenire a distanza di almeno tre mesi).

Se la legge è approvata con una maggioranza dei 2/3 dei componenti del Parlamento entra subito in vigore. Invece, se la legge di modifica costituzionale è approvata a maggioranza assoluta, un referendum confermativo può essere richiesto da 1/5 dei parlamentari o da 500mila elettori o da 5 consigli regionali.


LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI

La proposta di modifica costituzionale degli artt. 56 e 57 prevede la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200: si passerebbe da un numero complessivo di 945 parlamentari a 600, per un risparmio stimato in 100 milioni all’anno. La riforma entrerebbe in vigore dalla prossima legislatura.

IL REFERENDUM PROPOSITIVO

La volontà dei Cinque stelle è quella di introdurre, modificando l’art. 71 della Costituzione, un’iniziativa legislativa popolare rafforzata. Ma come funzionerebbe il referedum propositivo?

Il primo passo è l’elaborazione da parte dei cittadini di una proposta di legge da sottoporre a referendum. Raccolte 100mila firme il referendum passa all’esame della Corte costituzionale; se è giudicato ammissibile e vengono raccolte 500mila firme, il Parlamento ha 18 mesi di tempo per esaminarlo.

Se il Parlamento non approva un testo che soddisfa le esigenze dei cittadini, si tiene il referendum; se il Parlamento approva un testo che non soddisfa le esigenze dei cittadini, il referendum si tiene su entrambi i testi.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it