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Xylella, Emiliano: “Sperimentiamo cure, critiche dell’Unione europea immeritate”

Per poter applicare gli indirizzi che l’Ue ci ha impartito abbiamo dovuto riformulare il Piano che è alla base dei poteri del commissario Silletti

Pubblicato:02-10-2015 09:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:35

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“Per poter applicare gli indirizzi che l’Ue ci ha impartito abbiamo dovuto riformulare il Piano che è alla base dei poteri del commissario Silletti e ovviamente abbiamo atteso che questo Piano fosse approvato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Protezione civile. Le bacchettate che arrivano da Bruxelles sono immeritate”. Intervistato a Voci del mattino su Radio1 Rai, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha replicato alle critiche della Commissione europea per la lentezza nell’applicazione di misure di contrasto della diffusione della xylella, il batterio che da oltre due anni sta attaccando gli ulivi nel Salento.

Poi, ha aggiunto: “Non c’era altra possibilità che procedere alla riapprovazione del piano, che per altro è già in esecuzione. L’ufficio fitosanitario della regione Puglia sta già emettendo le ordinanze di abbattimento. Ma diciamo la verità: l’Unione europea ha una visione draconiana che secondo me nasconde un senso di colpa. Perché tutto questo  è avvenuto, purtroppo, a causa della cattiva sorveglianza che l’Ue ha fatto sulle importazioni di piante ornamentali dal Sud America, piante che hanno veicolato in Puglia questo batterio non autoctono.


Evidentemente adesso c’è un timore enorme che la xylella si diffonda e si chiede alla Puglia di applicare in modo durissimo, su alberi secolari, le normali procedure di espianto. Per noi l’abbattimento di questi alberi equivale praticamente all’uccisione di un essere vivente. Però- ha osservato Emiliano- in questo momento non ci sono alternative. Nel senso che se la Puglia non accetta questa sanzione così dura, e noi l’abbiamo già accettata a luglio, è l’Italia intera che rischia da parte dei Paesi membri dell’Ue l’adozione di misure di autotutela che potrebbero mettere in crisi tutta l’agricoltura italiana”.

Emiliano ha poi spiegato che “il nuovo piano prevede l’estirpazione di circa 3100 ulivi. E’ un’estirpazione pesante perché riguarderà piante sane che si trovano nel raggio di cento metri dagli alberi infetti. Però lo faremo e lo stiamo facendo, inserendo nell’ordinanza di abbattimento i risarcimenti per gli agricoltori che, senza colpa, subiscono questo danno. Nell’area infetta, quella ormai definitivamente compromessa, stiamo facendo degli studi e abbiamo chiesto all’Unione europea di consentire anche reimpianti, perché stiamo rilevando che alcune specie potrebbero essere resistenti al batterio”.

Poi: “Questa zona infetta diventerà una specie di laboratorio sia per testare cultivar resistenti, sia per testare le cure che si stanno sperimentando. Quindi in questo momento ci sono alcune flebili speranze fondate su meccanismi scientifici abbastanza affidabili. E’ inutile dire che nel momento in cui Regione Puglia e governo, che stanno finanziando questa ricerca, dovessero avere in mano un’oggettiva soluzione del problema, una cura efficace, la prima cosa che faremmo sarebbe chiedere all’Unione europea di interrompere gli abbattimenti. Ma fino a quel giorno è evidente che non abbiamo alternative se non seguire le indicazioni dell’Ue.  La sperimentazione è in corso. Non entro nel dettaglio perché è come se stessimo parlando di cure sperimentali per malattie umane, tale è il pathos che si vive in Puglia. Non voglio creare false illusioni- ha concluso Michele Emiliano- però sono molti i gruppi di studio che si stanno misurando e alcuni di questi stanno avendo anche dei risultati importanti”.

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