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Venezia 75, la mostra si tinge di rosso con ‘Suspiria’

Luca Guadagnino presenta il remake del celebre film di Dario Argento

Pubblicato:02-09-2018 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:30
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VENEZIA – L’accademia di danza più inquietante della Germania torna attraverso la macchina da presa di Luca Guadagnino. Dopo ‘Chiamami col tuo nome’, il regista presenta alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia – che si terrà fino all’8 settembre – ‘Suspiria’, un omaggio al film del 1977 di Dario Argento. Il regista palermitano si discosta dalla visione argentiana: da Friburgo, città in cui il maestro dell’horror ha girato il suo film, vola verso Berlino.

Guadagnino ha scelto di raccontare la storia lasciando allo spettatore la possibilità di entrare nel 1977, un periodo ‘caldo’ animato da violenze, sangue, scontri generazionali. Un momento storico in cui Berlino era divisa dal muro, ed è proprio in questo frangente che il regista di ‘Chiamami col tuo nome’ sottolinea il concetto di inclusione e quello di esclusione. Temi centrali della pellicola enfatizzati con le musiche di Tom York, frontman dei Radiohead.

“Per me era fondamentale che fosse lui a dare la voce musicale a questo film perchè secondo me lui rappresenta la voce della mia generazione”, racconta Guadagnino. In questo thriller psicologico, la giovane ballerina americana Susie Bannion (Dakota Johnson) arriva negli Anni 70 a Berlino per fare un provino per la rinomata compagnia di danza Helena Markos, facendo sbalordire la famosa coreografa della troupe, Madame Blanc (Tilda Swinton), con il suo crudo talento. Quando passa al ruolo di ballerina di punta, Olga, la protagonista precedente, si rompe e accusa le registe della compagnia di essere streghe.


Mentre le prove si intensificano per la performance finale del pezzo della firma della compagnia, Susie e Madame Blanc si avvicinano stranamente, suggerendo che lo scopo di Susie nella compagnia va oltre la semplice danza. Nel frattempo, uno psicoterapeuta curioso che cerca di svelare gli oscuri segreti della compagnia arruola l’aiuto di un altro ballerino, che sonda le profondità delle camere sotterranee nascoste dello studio, dove attendono le orribili scoperte.

Tra streghe, sangue, inquietudine e paura si fa largo a passi di danza la figura della madre: “Non si parla di uccisione delle madri, il concetto è quello della madre terribile alla quale non è permesso essere crudele- spiega Guadagnino-. All’inizio del film c’è un quadrettino ricamato su cui è possibile leggere una frase consolatoria dei mennoniti (comunità religiosa da cui proviene Susie) che recita ‘la mamma è come una santa’. Mi piace pensare che ‘Suspiria’ rifiuti questa visione”. Se da un lato Guadagnino si allontana da Dario Argento, dall’altro lato, invece, prende in prestito Jessica Harper. Un grande ritorno ma non un grande ruolo.

di Lucrezia Leombruni

 

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