NEWS:

Siria, Amnesty: “Gravi abusi ad Afrin dalle forze turche e dai loro alleati”

Gravi violazioni dei diritti umani sono state denunciate da Amnesty International nella zona di Afrin, nel nord della Siria.

Pubblicato:02-08-2018 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:26
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Gravi violazioni dei diritti umani sono state denunciate da Amnesty International nella zona di Afrin, nel nord della Siria, occupata a gennaio scorso dall’esercito turco.

“Le violazioni da parte dei gruppi locali equipaggiati e armati dalla Turchia- si legge in una nota diffusa oggi sul sito dell’ong- comprendono arresti arbitrari, sparizioni forzate, confische e saccheggi di proprietà private. Non solo l’esercito turco ha chiuso un occhio ma ha anche preso parte attiva all’occupazione di istituti scolastici, impedendo l’istruzione a migliaia di bambini”.

Tra maggio e luglio Amnesty International ha intervistato 32 persone, alcune ancora residenti ad Afrin e altre fuggite all’estero o in altre zone della Siria. Gli intervistati hanno indicato nei gruppi armati filo-turchi Ferqa 55, Jabha al-Shamiye, Faylaq al-Sham, Sultan Mourad e Ahrar al-Sharqiye i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani.


L’organizzazione per i diritti umani accusa anche le forze curde dello ypg e quelle del regime siriano di Bashar Al-Assad: “Dopo l’inizio dell’offensiva, a gennaio, a migliaia sono fuggiti nella vicina regione di al-Shahba- scrivono dall’ong- Attualmente, almeno 140.000 persone vivono in campi o in case danneggiate senza accesso adeguato a servizi fondamentali“.

“Il governo siriano e le Ypg stanno aumentando la sofferenza della popolazione sfollata da Afrin, intrappolata nella regione di al-Shahba senza alcuna ragione apparente e privandola dell’accesso adeguato all’istruzione, al cibo e alle cure mediche. Queste persone, soprattutto i malati e i feriti, devono poter andare in condizioni di sicurezza laddove desiderino”, ha dichiarato Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International.

Mentre Amnesty pubblicava il suo resoconto, il generale russo Serguei Roudskoi, ha diffuso la notizia secondo cui il governo siriano avrebbe ripreso il controllo sulle tre provincie meridionali di Deraa, Qouneitra e Soueida.

A sette anni dall’inizio del conflitto in Siria, le forze di Assad sono riuscite a riprendere a jihadisti e ribelli circa due terzi del territorio siriano.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it