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Sanità, Faroni (Aiop Lazio): “Pronto soccorso in tilt, da noi 700 posti letto”

Il protocollo di intesa siglato da Aiop con la Regione Lazio

Pubblicato:02-08-2018 10:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:26
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ROMA – Poco personale e aumento di accessi per patologie legate al caldo: e come ogni estate i Pronto soccorso esplodono. Le file si allungano, si allungano i tempi di cura per il paziente che attende di essere visitato o trasferito in altro reparto, con rischi spesso seri per la salute. “Bisogna modificare la gestione del paziente– afferma Jessica Faroni, presidente di Aiop Lazio-Associazione italiana ospedalità privata-. Tante volte i malati che devono essere trasferiti o in Residenze sanitarie assistenziali o in lungodegenza rimangono bloccati sia per la cronica carenza di personale, sia per la difficoltà di un trasferimento diretto in Rsa, sia a causa di una burocrazia troppo farraginosa”.

Un’emergenza a cui l’Aiop sta facendo fronte grazie a un protocollo di intesa siglato con la Regione Lazio per il sostegno della sanità pubblica. “L’Aiop mette a disposizione circa 700 posti letto per acuti in diverse strutture private per garantire il trasferimento dei pazienti dal pronto soccorso. Il sistema funziona- spiega Faroni- ma il problema è che in estate, oltre la mancanza cronica di personale, aumentano le patologie e la gestione diventa difficile soprattutto per gli anziani. Purtroppo non c’è una medicina territoriale che accompagna il paziente nell’emergenza, spesso si ricorre ai pronto soccorso perché non ci sono alternative”. Dunque la ricetta per ‘sfollare’ i servizi.

Serve un meccanismo più virtuoso nella gestione del paziente perché i medici del pubblico e del privato non possono fare di più – prosegue la presidente Aiop Lazio-. Il trasferimento in altre strutture deve essere più snello e va tagliata la burocrazia, così i pronto soccorso sarebbero più liberi e il paziente sarebbe ricoverato nella struttura adeguata. Di questo se ne deve occupare la Regione Lazio. L’Aiop si è attivata al meglio, quando c’è maggiore necessità lasciamo i posti disponibili per i pronto soccorso. Così cerchiamo di andare incontro all’emergenza”.


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