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Missione in Libia, il Parlamento libico non vuole le navi italiane

Per la commissione Sicurezza e difesa della Camera l'invio di navi italiane costituisce una "flagrante violazione della sovranità della Libia"

Pubblicato:02-08-2017 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:35

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ROMA – Oggi la Camera dei deputati ha dato il via libera alla missione internazionale in Libia a supporto della Guardia Costiera libica che prevederà l’invio di navi militari italiane: la misura, votato oggi e passato con 328 sì, era stato annunciato la settimana scorsa da Paolo Gentiloni che , al termine dell’incontro a Roma con il premier libico, aveva spiegato come quella dell’Italia fosse una risposta, doverosa, ad una richiesta del premier libico Al Sarraj.

Per la verità, lo stesso Serraj all’indomani aveva puntualizzato, con un comunicato inviato ai media libici, che “la sovranità nazionale è una linea rossa da non oltrepassare“ e che all’Italia era stato chiesto solo un sostegno alla Guardia costiera per addestrarla.

I DEPUTATI LIBICI HANNO FATTO APPELLO ALL’ESERCITO

Non più tardi di due giorni fa, poi, anche la Commissione per la Sicurezza e la difesa presso la Camera dei deputati libica non condivide la decisione del premier Fayez Al-Serraj di chiedere all’Italia l’invio di una propria nave in acque libiche. In un comunicato pubblicato sul sito della Camera lunedì, la Commissione parla di “flagrante violazione della sovranità della Libia” e fa appello alle forze armate “affinché intervengano per tutelarla”. L’invio di una nave della Marina militare italiana in acque costiere libiche, nell’ambito dell’azione di contrasto all’immigrazione irregolare, viene definito “un intervento militare flagrante”.


L’Italia, per la Commissione libica, coglierebbe “ogni pretesto per compiere violazioni”. Quindi, si legge ancora, la Commissione “respinge la proposta della Presidenza del consiglio”, definendola “incostituzionale e lesiva della sovranità dello Stato, e che rappresenta l’imposizione di un fatto compiuto sui propri cittadini”. In conclusione la Commissione “fa appello alle forze armate arabe libiche affinché rispondano al proprio dovere di tutelare la Libia contro ogni tipo di violazione”.

di Alessandra Fabbretti, giornalista professionista

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