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Corruzione, Cantone: “Ci attendono sfide da far tremare i polsi”

ROMA - Di una "maggiore consapevolezza" dei danni che provoca la corruzione, "bisogna ringraziare il Presidente della Repubblica

Pubblicato:02-07-2015 09:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:25

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ROMA – Di una “maggiore consapevolezza” dei danni che provoca la corruzione, “bisogna ringraziare il Presidente della Repubblica che, fin dal discorso di insediamento, non ha mai mancato di rimarcare la pervasività e la dannosità di questo vero e proprio tumore sociale e Papa Francesco, che è arrivato ad affermare che ‘la corruzione è più grave del peccato e che mentre quest’ultimo può essere perdonato, quella non è nemmeno perdonabile'”. Lo dice il presidente dell’Anac Raffaele Cantone in occasione della presentazione della Relazione annuale al Parlamento, in corso a Montecitorio.

raffaele cantone

“CI ASPETTANO SFIDE DA FARE TREMARE I POLSI”– “L’Autorità ha provato in questo anno trascorso a mettere in campo molte azioni; la sua presenza non solo non è passata inosservata, ma ha goduto di un’ampia esposizione mediatica. Ci aspettano nel prossimo periodo sfide da far tremare i polsi”, prevede Cantone. “La legge delega per riscrivere il codice degli appalti, approvata al Senato senza nessun voto contrario- prosegue-, recepisce le ultime direttive comunitarie foriere di una nuova politica degli appalti, e scommette moltissimo sull’Autorità a cui attribuisce poteri di regolazione e di controllo molto significativi, tanto da essere indicata come il futuro arbitro del sistema. Considero il voto del Senato una grande soddisfazione ed in qualche modo anche un riconoscimento quantomeno sul piano della credibilità per quanto provato a fare; posso promettere, a nome non solo personale, che se quell’investitura definitiva ci sarà, raccoglieremo la sfida fino in fondo, assumendoci l’enorme responsabilità che essa comporta”.


Le indagini dell’ultimo periodo della magistratura, che “va ringraziata per il grande impegno quotidianamente profuso, hanno evidenziato come la corruzione sia divenuto un fenomeno sistemico, che alberga soprattutto negli appalti pubblici ma di cui non sono scevri altri settori ed ambiti dell’amministrazione, non solo quelli per certi versi ‘scontati’ delle concessioni ed autorizzazioni, ma anche altri ‘inattesi’, quali quelli delle attività cd sociali affidate al terzo settore”, spiega.  Inoltre, prosegue Cantone, “la corruzione è cambiata nella sua struttura; essa è sempre più raramente caratterizzata dal rapporto bilaterale fra chi dà e chi riceve ma fa capo e promana da organizzazioni, in qualche caso di tipo mafioso, nel cui ambito si ritrovano, con interessi comuni, pubblici funzionari, imprenditori e faccendieri; un ‘sistema gelatinoso’ in cui si fa persino fatica a dire chi è il corrotto e chi il corruttore”. [Prosegue nel notiziario DIRE in abbonamento]

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