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Legge elettorale, la base non ci sta: “No a Tedeschellum, così non vi votiamo più”

Oggi Beppe Grillo dal suo blog ha 'esortato' i portavoce a votare la proposta del modello tedesco per rispettare il mandato degli iscritti

Pubblicato:02-06-2017 16:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:18

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ROMA – Si’, gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato. E Grillo oggi difende la scelta compiuta dai 27.473 iscritti. Ma nonostante le parole del ‘garante’, la base M5s non ci sta: chiede a gran voce di non approvare il ‘tedeschellum’, in particolare perche’ prevede liste bloccate e pluricandidature, consentendo di conoscere nome e cognome degli eletti all’atto stesso della presentazione delle liste, prima del voto. Il popolo Cinque stelle, insomma, vuole votare e col voto decidere chi mandare in Parlamento. Possibilita’ preclusa, lamentano, dalla legge elettorale nata dall’accordo con Pd e Forza Italia.

Nella bacheca del blog di Grillo, proprio in calce all’ultimo post del fondatore, le posizioni critiche sono nettamente prevalenti, in una discussione che in poche ore ha alimentato oltre 200 post. Stefano Tartaglione si dice in completo disaccordo da Grillo e arriva subito al sodo. “Con questa cagata di legge elettorale – osserva- nemmeno i vincitori dei collegi plurinominali saranno sicuri di entrare in Parlamento, perché dovranno accodarsi dietro il capolista del listino proporzionale. Praticamente è un fake clamoroso, un finto plurinominale!”, dice. E aggiunge un invito ai parlamentari: “Ragazzi, non votate questa schifezza così com’è adesso, altrimenti è molto probabile che io finisca di credere in voi e che non vi voti più“.

Una disillusione che si coglie anche nelle parole di Luca Losavio, da Torino: “Da vostro elettore e accanito sostenitore sin dal lontano 2009 vi posso dire che del movimento originario non sta rimanendo più niente. Mi sembrate sempre più vicini a quello che avete sempre contestato”, scrive. Giuseppe fa notare invece un dato non secondario. La proposta messa al voto online, spiega, non e’ quella che il M5s vuol votare adesso in commissione. “Io ho votato si’ al modello tedesco, che non prevede le liste bloccate. Questo abbiamo votato! Accordi a tutti i costi no, gioverebbe solo a Renzi e Berlusconi”, dice. E molti la pensano come lui. Corrado P. Ad esempio spiega: “Veramente non abbiamo votato il testo del Pd. Del sistema tedesco non ha nulla. Temo che abbia ragione il deputato Taverna”.


Michele De Palma si rivolge direttamente a Grillo e cita l’analisi critica del Fatto quotidiano “che evidenzia come la legge proposta non abbia niente della legge tedesca, tranne il 5%, e come sia molto più simile all’Italicum nei suoi aspetti più negativi per quanto riguarda la scelta dei candidati e al rispetto della volontà degli elettori. Non sono iscritto al M5S, ma da quando esiste gli ho dato sempre fiducia col voto (per inciso, ti informo che ho 76 anni). Si sono levate voci critiche nel Movimento che chiedono modifiche alla proposta, ma tu le minacci di espulsione, stando a quanto scrivi, dando valore alle critiche di chi dice che nel M5S non c’è democrazia. Forse gli iscritti- dice De Palma- hanno votato, ma a giudicare da alcuni commenti, anche chi ha votato a favore pensava che la proposta fosse diversa. Non sarebbe la prima volta che in prossimità del voto vi siano dichiarazioni o comportamenti che allontanino un gran numero di elettori: questa volta, se le cose restano queste, mi aggiungerò ad essi con le persone vicine. Credo che non te ne freghi niente ma, se può servire a qualcosa, ho voluto scrivere ciò che penso”.

Grillo e’ l’interlocutore ideale anche di Oreste: “Beppe visto come stanno andando le cose con l’inciucio tra Pd e Fi e qualche amico sarà nostra convenienza o meglio, convenienza dei cittadini abbandonare questo trabocchetto e rientrare sulla nostra prima legge elettorale che si presentò con Toninelli. Infine che si voti alla scadenza della legislatura, tanto le patate bollenti se le dovranno cucinare loro”. Nei post non mancano quelli a difesa del voto online, alcuni dei quali se la prendono coi parlamentari critici. Ma la stragrande maggioranza contesta l’intesa sul tedeschellum. L’utente che si firma Sidney Jahnsen Medling, da Milano, vede nero: “Mancano 104 giorni, 22 ore e 54 minuti per prenderla…”, e’ il suo singolare pronostico elettorale.

di Alfonso Raimo, giornalista professionista

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