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Bitcoin, svelato il mistero della moneta virtuale

Craig Wright si consegna alla stampa: “sono io l'inventore”

Pubblicato:02-05-2016 14:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:40

bitcoin
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bitcoin craig wrightROMA – Svelato il mistero dei Bitcoin. Non tutti i miti e leggende sono ancestrali, esistono e popolano i nostri giorni anche “favole” recenti, nate e cresciute nel ventre del futuro 2.0. Esempio sono le storie nate intorno ai ‘Bitcoin’, la famosa e “famigerata” moneta elettronica. Apparsa dal nulla ma accettata nelle più disparate transazioni commerciali del web ha alimentato teorie complottiste e forti speculazioni sul suo inventore. Satoshi Nakamoto il nome accreditato per questo ruolo, almeno fino a ieri. Che l’identità fosse inventata, un paravento, era cosa risaputa tanto da spingere frotte di giornalisti investigativi in interminabili inchieste per dare un ‘passaporto’ e un volto vero a Nakamoto.

Tutto questo fino a ieri quando, dinanzi ai reporter di Bbc, Economist e GQ, l’imprenditore australiano Craig Wright ha posto fine alle speculazioni. Per farlo, la cosa non era semplice e scontata, è ricorso ad alcune prove materiali e incontrovertibili come la ‘firma digitale’. “Questi sono i blocchi usati per mandare 10 bitcoin ad Hal Finney a gennaio 2009, la prima transazione in bitcoin” ha detto senza batter ciglio Wright. Hal Finney altro personaggio celebre nella rete e, indicato, come mago della crittografia digitale nonché, dal momento della conferenza stampa di Wright, uno degli autori del protocollo Bitcoin.

Una dimostrazione alla stampa internazionale che ha convinto anche Jon Matonis, economista e tra i fondatori della Bitcoin Foundation. Dietro il gesto del papà dei Bitcoin motivazioni semplici,bitcoin 2 spiazzanti per gli amanti delle cospirazioni transnazionali. “Ci sono molte storie inventate – ha detto Wright – e non voglio che facciano male a persone che amo. Non voglio che abbiano alcun impatto su di loro”. “Non l’ho fatto perchè lo volevo”, ha spiegato, “non è una mia scelta”. “Non voglio essere il volto pubblico di nulla”. “Avrei preferito non farlo. Voglio lavorare, voglio continuare a fare quel che mi va. Non voglio denaro, non voglio la fama, non voglio essere adorato. Voglio solo essere lasciato in pace”.


A differenza del web, il cui accesso è sempre più ‘democratico’, le monete virtuali non sono alla portata di tutti. Al cambio una moneta vale circa 449 dollari e in circolazione di Bitcoin se ne contano ben oltre 15 milioni. Una cifra da capogiro, proprio come quella attribuita fino a ieri a Satoshi Nakamoto, pari a un milione di Bitcoin.

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