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No Expo, il sindacato di Polizia Consap si sfoga sul blog di Grillo: “Noi umiliati, senza gestione né autorevolezza”

ROMA - "Gli scontri

Pubblicato:02-05-2015 09:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:18

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no expo 2 (700 x 448)ROMA – “Gli scontri di Milano per l’inaugurazione dell’Expo erano stati preventivati dagli operatori di Polizia e da buona parte degli italiani. A quanto pare però c’era qualcuno che, stranamente, non si aspettava questa grande esuberanza. Già alcune settimane fa la Consap aveva denunciato l’improvvisazione che regnava all’interno della Polizia in vista dell’Expo. Ma tranquilli cittadini italiani, niente di grave, è avvenuto solamente che Milano è stata messa a ferro e fuoco e i poliziotti presi a bastonate, bruciati, contusi…nulla di veramente grave. Tanto noi ci rialziamo subito, siamo fatti di gomma”. E’ quanto denunciano Igor Gelarda e Gianluca Pantaleoni, segretari del sindacato di polizia Consap, in un intervento ospitato sul blog di Beppe Grillo sotto il titolo ‘La polizia al macello #AlfanoaCasa’.

Poi, proseguno: “Certo lo spettro di Genova è sempre presente, ma è solo un ricordo lontano, perché i poliziotti e la Polizia ha molto imparato dagli errori commessi in quei giorni e certe cose non si ripeteranno più. Qualche cosa, però, non ha funzionato nella gestione dell’ordine pubblico a Milano, se lo stesso questore della città ha dichiarato di avere avuto l’impressione che ci sia stato, da parte dei manifestanti un tentativo di sviare la Polizia per allontanarla dal centro… sembrava tutto molto ben organizzato, almeno da parte dei manifestanti! Meno brillante l’organizzazione dell’ordine pubblico”.

I due sindacalisti si dicono “arrabbiati, umiliati, offesi e derisi. Anche incazzati! Siamo carne da macello, dimenticati da tutti. E al danno la beffa, le condizioni dei poliziotti inviati a Milano in occasione dell’Expo per potenziare la vigilanza sono quasi inaccettabili, nonostante i milioni di euro spesi per questa grande passerella”.


Per il Consap “questo sistema tende all’autodistruzione. La fine dell’autorevolezza, badiamo bene non dell’autoritarismo, e del rispetto per le istituzioni porta all’anarchia. Ma a cosa servono i proclami che i colpevoli verranno duramente puniti, se non c’è nessuna strategia di sicurezza. Un proclama è fatto di parole e con le parole non si fa sicurezza”.

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