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I tartufi continuavano a sparire e lei mette le telecamere: il ladro è un pensionato

È successo in un paese in provincia di Reggio Emilia: la donna continuava a trovare la recinzione danneggiata e buche scavate. Ha messo le telecamere e poi ha portato le immagini ai Carabinieri

Pubblicato:02-03-2019 12:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:11
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REGGIO EMILIA – Era convinta che un animale le rubasse i tartufi. Un animale che si intrufolava nella sua tartufaia- di cui aveva più volte trovato danneggiata la recinzione- e poi portasse via i preziosi alimenti. Era così arrabbiata che si è decisa a mettere delle telecamere, piccoli occhi elettronici nascosti in mezzo alla vegetazione. la scoperta l’ha lasciata di stucco: l‘intruso non era un animale, ma un uomo. Un pensionato di 60 anni che negli ultimi tempi le ha portato via tartufi per 3.000 euro.

La protagonista della vicenda, che si è svolta nei boschi di Levizzano, frazione del Comune di Baiso, in provincia di Reggio Emilia, è una 48enne reggiana che, spiegano i Carabinieri, era “esasperata per i continui danneggiamenti che la recinzione del suo appezzamento subiva da anni, con anche furti di tartufi”. Vista la situazione, la donna “è passata al contrattacco, installando delle telecamere nella sua proprietà per capire cosa accadesse realmente e se i danni fossero opera di un animale”. Ecco che i dispositivi hanno “immortalato nella tartufaia, durante le prime ore del pomeriggio, un uomo che danneggiava la recinzione per poi introdursi nella proprietà armato di vanghetto e con cane al seguito“.

La 48enne si è quindi precipitata dai Carabinieri di Baiso e lo ha denunciato per danneggiamento e furto: come accertato dalle buche che i militari hanno individuato durante un sopralluogo, dalla tartufaia erano stati sottratti almeno una decina di tartufi bianchi, del valore stimato dalla denunciante di circa 3.000 euro“. L’uomo è stato identificato grazie alle telecamere: si tratta di un pensionato 60enne reggiano. Per lui è scattata una denuncia per furto aggravato e la vicenda è finita in Procura. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei militari per “valutare se il 60enne sia responsabile anche delle altre intrusioni o se queste ultime siano da imputare ad altre persone”.


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