NEWS:

Binetti: “La mia battaglia contro il gioco d’azzardo è indiscutibile”

La parlamentare Udc replica a un articolo di stampa in cui si faceva riferimento a un suo emendamento

Pubblicato:02-02-2018 18:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:26
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA –  “Uno dei campi in cui mi sono più battuta in questa legislatura è stato il contrasto al gioco d’azzardo, tanto è vero che sono la presentatrice e la relatrice di un disegno di legge che è stato approvato per ben due volte nella commissione Affari sociali e che ha ottenuto parere positivo in molte altre Commissioni, ma che non è mai giunto in aula in questo contesto”. Cosi’ Paola Binetti, intervistata dall’Agenzia Dire, replica a un articolo di stampa.

“Ho letto la notizia pubblicata ieri sulla ‘Repubblica‘ di Palermo- spiega la parlamentare Udc- nella quale si fa riferimento a un mio emendamento che avrebbe potuto rappresentare una sorta di regalo a un mondo della criminalità organizzata che pullula nell’area siciliana. Bene, io sono qui a smentire l’interpretazione volutamente capziosa e maliziosa di quell’emendamento. E quindi sono qui anche a spiegare: con quell’emendamento, che era un emendamento al decreto fiscale, e quindi non come dice l’articolo alla Legge finanziaria, si puntava a far emergere dal nero tutto quel gioco illegale che non essendo registrato in modo chiaro e definito, fra le altre cose, non paga nemmeno le tasse. Quindi non solo fa del male pesantemente ai giocatori, soprattutto ai giocatori fragili, ma fa anche un danno concreto e certo anche allo Stato che, trattando il gioco in modo così particolare, cerca di ricavarne il contributo specifico al decreto della fiscalità generale. Il mio emendamento, quindi, puntava a far emergere tutti quelli che sono i proventi di queste associazioni, a farli emergere per poterli sottoporre all’opportuna tassazione. Una volta inseriti nel quadro generale del gioco d’azzardo rientra in pista il mio atteggiamento concreto, a partire dal mio disegno di legge che vuole un taglio netto e completo all’offerta di gioco. Non è un mistero per nessuno che io non sono affatto orgogliosa che il gioco d’azzardo rappresenti la seconda industria del Paese e che l’Italia sia in qualche modo un Paese leader sia perché giochiamo di più sia anche perché produciamo le migliori macchine in questo campo. La mia contrarietà al gioco d’azzardo è nota in tutti i modi e quindi trovo che quell’interpretazione sia stata veramente e volutamente uno schizzo di quella macchina del fango che ogni tanto in campagna elettorale si mette in gioco. Nessun regalo al gioco illegale, nessuna complicità con nessuna agenzia di gioco che specula sulla salute delle persone più fragili e che lo fa oltretutto ai danni dello Stato”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it