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Con i cambiamenti climatici dentro avocado e mango made in Italy nel paniere Istat

Coldiretti: "Oggi in Sicilia ci sono cento ettari coltivati ad avocado, decine a mango nelle campagne tra Messina, l'Etna e Acireale e in Calabria stanno nascendo decine di impianti di altri frutti tropicali"

Pubblicato:02-02-2018 11:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:25

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ROMA – Dentro avocado e mango. Fuori il telefono pubblico e il canone Rai. L’Istat aggiorna il paniere dei utilizzato per gli indici dei prezzi al consumo NIC e FOI.  Le revisioni apportate, comunica l’Istituto nazionale di Statistica, sono di diversa natura e finalizzate a cogliere l’evoluzione dei comportamenti di spesa dei consumatori, tenendo presente che il paniere dei prezzi al consumo ha ormai raggiunto un livello di dettaglio e completezza tale da rendere relativamente contenuto il numero di prodotti che ogni anno entrano ed escono dalla rilevazione dei prezzi.

Con i cambiamenti climatici sono arrivate anche le coltivazioni di mango e avocado Made in Italy insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le banane

“Con la tendenza al surriscaldamento si è verificato nel tempo un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture. Oggi in Sicilia- commenta la Coldiretti- ci sono cento ettari coltivati ad avocado, decine a mango nelle campagne tra Messina, l’Etna e Acireale e in Calabria stanno nascendo decine di impianti di altri frutti tropicali. I risultati qualitativi sono straordinari per gli esotici a chilometri zero che vedono impegnati nella coltivazione molti giovani agricoltori”.

L’88% degli italiani quando acquistano frutta al mercato ritengono infatti che sia importante l’origine nazionale

Una scelta “motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3,2 volte alla media dell’Unione Europea (1,7%) e ben 12 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,6%)”, aggiunge Coldiretti.


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