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Teatro, Wertmuller: “Basta tagli alla cultura”, e racconta l’Iliade all’università

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Pubblicato:02-02-2017 15:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – Un appello, accorato, al Governo: “Basta con i tagli ai fondi per la cultura, è fondamentale come la sanità e l’istruzione“. A sostenerlo, a gran voce, l’attore romano Massimo Wertmuller, atteso nei prossimi giorni dallo spettacolo teatrale a Roma, al Palladium – Università Roma Tre, dove si cimenterà in una lettura scenica dell’Iliade di Omero.

Il rapporto tra la gestione di un teatro e l’università “è ancora da assestare- spiega l’attore all’agenzia Dire- C’è da fare ancora molto sul piano della comunicazione tra il teatro e gli studenti universitari, che sono una sacca viva di interesse, che va stimolata”. Per Wertmuller “pensando a una programmazione di un certo tipo, mettendola in contatto con la realta che sono gli studenti, si può fare moltissimo sotto l’ala universitaria, si può veicolare il teatro”. Che, continua, “andrebbe insegnato a scuola, come l’educazione fisica”. L’Italia, spiega, “è un Paese che nella cultura e nella bellezza ha una forte voce, anche industriale, economica”.

E ancora: “Ricordo la frase che con la cultura non si mangia. Io ci ho fatto il mio lavoro. Quando vedi che quando si aprono i musei e che ci sono quelle lunghe file, capisci che c’è sete di cultura da parte del cittadino– prosegue- Ricordo le estati romane da Nicolini in poi, con indotti di lavoro importantissimi”.


Per Wertmuller “non è vero che il cittadino non è disposto a spendere per un biglietto a prezzo ‘politico’. Il romano e il cittadino in genere sono pronti a invece a stare per esempio in una bella piazza romana per vedere uno spettacolo. Il cittadino è pronto a vivere la cultura, unico strumento per migliorarsi e crescere”.

Da qui, l’appello: “Pensando che un Paese come la Francia dà quasi il 2% del Pil alla cultura, pensando che la Francia protegge il proprio prodotto culturale come grande elemento di identità nazionale, si potrebbe chiedere a chi governa di mettere la cultura in un modo più importante in agenda, di non tagliare i soldi alla cultura“, un tema “fondamentale come sanità e istruzione. Cari governanti, state in Italia e non in un Paese senza storia. Anche cinematograficamente abbiamo avuto un grande riconoscimento, abbiamo avuto commedie, abbiamo avuto De Sica e Scola: mettete in un posto centrale dell’agenda il tema della cultura. Altrimenti questo bellissimo Paese si rovinerà sempre di piu”.



Penso sia il racconto più bello“. Una lettura scenica dell’Iliade di Omero in cui i personaggi sono chiamati in scena a raccontare la loro storia di passioni e di sangue, la loro grande guerra mentre gli Dei sono lasciati sullo sfondo. Massimo Wertmuller torna a teatro con Anna Ferruzzo per un progetto sull’Iliade di Omero: sono voci recitanti sullo sfondo musicale creato ed accompagnato dal vivo dal chitarrista Domenico Ascione, in programma il 4 e 5 febbraio al Teatro Palladium di Roma.

“Penso che sia il racconto più bello- sottolinea all’agenzia Dire- Viene da una tradizione orale, raccontato, poi scritto e messo su carta e consegnato all’eternità da uno dei più grandi sceneggiatori che siano mai esistiti. Se Omero oggi scrivesse per il cinema, sarebbe il più bravo di tutti“.

È uno spettacolo che “noi proviamo a riproporre, lo abbiamo già fatto in teatri romani- continua- immensi e pieni di gente, e l’idea di leggere un racconto così bello, con personaggi così forti e belli, non ha niente da invidiare a una rappresentazione teatrale più bella e ricca“. Questo spettacolo “ha una forte valenza didattica, significa ricordare ai giovani dei valori e avvicinarli in maniera bella al classico, sennò sarebbe solo un dovere scolastico”, far capire “quanto è vivo il testo classico, così lo hai gia alleggerito del peso dell’obbligo scolastico”. Dal punto di vista dell’attore Wertmuller “siamo di fronte ad una epica molto viva, molto vibrante, appassionante, commovente e divertente. Come attore è una cosa da leccarsi i baffi. Riuscire ad ‘acchiappare’ immaginazione e attenzione, questo è il successo più bello. Non c’è niente di noioso nell’Iliade. Il nemico principale è la noia, se non annoi hai vinto”.

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