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Quanto vale il museo? Lo decidono i visitatori

BOLOGNA - Una domenica al museo dove saranno gli stessi visitatori a decidere che 'valore dare alla cultura', ricevendo in

Pubblicato:02-01-2019 17:17
Ultimo aggiornamento:02-01-2019 17:17
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BOLOGNA – Una domenica al museo dove saranno gli stessi visitatori a decidere che ‘valore dare alla cultura’, ricevendo in cambio una spilla in ricordo di quel momento. È l’iniziativa di Bologna Musei, l’istituzione che cura le esposizioni dei musei civici della città, e che in occasione della ‘tradizionale’ prima domenica del mese gratis, invita i visitatori a lasciare un contribuito libero a sostegno delle collezioni.

Si parte dal Mambo-museo d’arte moderna e dal museo archeologico, dove i visitatori troveranno un’urna nella quale poter lasciare un contribuito libero a sostegno delle collezioni. In cambio, una spilletta con un’immagine legata al museo che stanno per visitare: il Mambo ha scelto una rielaborazione grafica del logo, mentre il museo archeologico ha scelto un particolare del sarcofago di Tasciakheper, che fa parte della sezione egizia.

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L’iniziativa si allargherà a tutti i i musei civici della città

Dai TU un valore alla cultura” è la nuova campagna per il sostegno allo sviluppo dei musei civici della città “che vuole stimolare il pubblico a rendersi partecipe in prima persona contribuendo al sostegno del bene comune”, scrive Bologna Musei in una nota. L’iniziativa “sarà estesa nei prossimi mesi a tutte le altre sedi dei musei civici, anche in vista di un ripensamento delle modalità di ingresso gratuito ai musei in alcune particolari giornate”, aggiunge l’ente.

Il 3 marzo sarà l’ultima domenica gratis

Il 3 marzo sarà l’ultima domenica di gratuità dei musei statali– spiega Roberto Grandi, presidente del consiglio d’amministrazione di Bologna Musei- nei prossimi mesi decideremo quale politica di gratuità porteremo avanti dopo quella data”. Nel frattempo, “abbiamo deciso di valorizzare le giornate di gratuità dando la possibilità ai visitatori di dare un contributo per lo sviluppo dei nostri musei seguendo l’esempio del ‘Pay as you wish’ del Metropolitan Museum of Art di New York”, conclude Grandi.

di Sara Forni

Il Museo archeologico:


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