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Cultura, la ‘follia’ di Sgarbi al polo della Pietrasanta di Napoli

Iovine: a breve accesso a una delle maggiori cavità del centro storico di Napoli

Pubblicato:01-12-2017 18:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:57

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PietrasantaNAPOLI – Si terrà domani, sabato 2 dicembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, la conferenza stampa di presentazione della mostra “Museo della Follia da Goya a Maradona” a cura di Vittorio Sgarbi. Una mostra itinerante che, a partire dal 3 dicembre e fino al prossimo 27 maggio, riempirà gli spazi dello storico complesso monumentale napoletano da poco annoverato come sito Unesco. La Dire, alla vigilia della mostra che ospiterà oltre 200 “pezzi” dedicati -nelle parole del suo curatore, a “uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati isolati e ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi” – ha incontrato Raffaele Iovine, presidente del Polo culturale della Pietrasanta.

Polo culturale della Pietrasanta, l’Associazione

“La nostra associazione – spiega Iovine – nasce nel 2011, fondata da me ed un gruppo di amici, professionisti, imprenditori, che si sono messi insieme perché attratti da questo bellissimo monumento, la Basilica di Santa Maria Maggiore. Insieme abbiamo presentato alla Diocesi di Napoli un progetto di valorizzazione del bene”. In realtà, prosegue, “del complesso della Pietrasanta, della Cappella Pontano, della Cappella del Cappuccio, del Campanile, e della Piazzetta, ci prendiamo cura da molti più anni: almeno dal 2000, quando io e altri amici abbiamo deciso di investire nel centro storico di Napoli e abbiamo compreso, con l’amore e la passione per questa città, che era necessario avviare un progetto di recupero, di tutela, di valorizzazione di questo bellissimo complesso alle porte del decumano maggiore”.

Oggi, dopo cinque anni di lavori, un iter amministrativo molto lungo e un dialogo importante con le soprintendenze, la Basilica della Pietrasanta sta per riaprire con dei progetti che Iovine definisce “straordinari” e che andranno ben oltre le singole mostre. “L’anno scorso ne abbiamo ospitata una, curata da Vittorio Sgarbi, i Tesori Nascosti, mentre sabato inauguriamo la seconda, Il Museo della Follia”.


Complesso monumentale della Pietrasanta, oltre le mostre

Ma i tesori che nasconde il complesso monumentale vanno ben oltre ciò che i visitatori possono già ammirare grazie anche ai recenti restauri effettuati. Da valorizzare e rendere fruibili ci sono ancora gli immensi sotterranei e la cripta ed è proprio per questo, prosegue il presidente, che “abbiamo affidato ad una società d’immagine e comunicazione napoletana, Phantasya, un progetto per la valorizzazione della Basilica, della cripta e del fantastico ambiente sotterraneo. Dalla Pietrasanta, infatti, abbiamo accesso ad una delle più grandi cavità di tutto il centro storico, dalla quale comincia il percorso dell’acquedotto greco-romano. Stiamo per presentare alla città un prodotto straordinario e veramente unico”. Di particolare interesse anche il tempietto rinascimentale, la Cappella Pontano, uno dei rari esempi del genere in tutta la citta di Napoli.

Complesso monumentale della Pietrasanta, successo pubblico/privato

“Uno dei motivi di successo del progetto della Pietrasanta – sottolinea Iovine – è sicuramente nel rapporto fra pubblico e privato che abbiamo saputo creare. Da un lato, un gruppo di privati che hanno investito risorse importanti, rischiando anche i propri capitali, dall’altro l’Unesco – che riconosce la città e il centro storico come patrimonio comune – che ha voluto finanziare il recupero storico di alcune tele, dell’altare e altri elementi della Basilica. È necessario che i monumenti si riaprano ai cittadini, che siano conosciuti e che vengano valorizzati. La scommessa è farlo con l’aiuto dei privati. Lo stato, gli enti pubblici nazionali, regionali o europei, non possono da soli garantire una fruizione che possa dirsi moderna. Ai privati il compito di realizzare, se ci credono, una grande impresa culturale”.

Complesso monumentale della Pietrasanta, un futuro tutto da scrivere

Nel futuro del sito una grande multisala delle culture, dove potranno convivere e coesistere “grandi eventi, mostre, concerti, convegni e presentazioni di libri con un progetto di grande valorizzazione – perché valorizzazione vuol dire conoscenza – e di fruizione dell’intero complesso, facendo uso delle più moderne tecnologie. Un progetto – conclude Iovine – che è rivolto ai napoletani, ovvero i primi turisti in città, e ai ragazzi, per le finalità didattiche ed educative del percorso. L’obiettivo è far conoscere il bene grazie all’uso delle tecnologie multimediali e creare una grande esperienza da vivere”.

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