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Istat: aumentano gli occupati, disoccupazione giovanile ai minimi dal 2012

Il mese di ottobre fa segnare numeri positivi per l'occupazione, con quella giovanile che scende al 36,4%, il livello più basso dal 2012.

Pubblicato:01-12-2016 09:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:22

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++ LAVORO:DISOCCUPAZIONE GIOVANI SETTEMBRE 29,3%,TOP 2004 ++

ROMA – Nonostante le incertezze legate all’esito del Referendum, il mese di ottobre fa segnare numeri positivi per l’occupazione, con quella giovanile che scende al 36,4%, il livello più basso dal 2012. Lo comunica l’Istat.

Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+0,8% su ottobre 2015, pari a +174 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai lavoratori dipendenti (+194 mila, di cui +178 mila permanenti) e si manifesta sia per la componente maschile sia per quella femminile, concentrandosi principalmente tra gli over 50 (+376 mila). Nello stesso periodo calano gli inattivi (-2,2%, pari a -308 mila) e aumentano i disoccupati (+1,3%, pari a +38 mila).


A ottobre, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 36,4%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Su base mensile, nel mese di ottobre la stima degli occupati cala lievemente rispetto a settembre (-0,1%, pari a -30 mila unità). La flessione è attribuibile alle donne a fronte di una sostanziale stabilità per gli uomini e riguarda tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Diminuiscono, in questo mese, i dipendenti a tempo indeterminato, mentre crescono quelli a termine e restano stabili gli indipendenti.

Il tasso di occupazione è pari al 57,2%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a settembre.  Nel complesso del periodo agosto-ottobre si registra un calo degli occupati rispetto al trimestre precedente (-0,2%, pari a -34 mila), che interessa gli uomini, le classi di età fino a 49 anni e i lavoratori indipendenti, mentre segnali di crescita si rilevano per donne, over 50 e lavoratori dipendenti.

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