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Delrio: “Pronti a firma per 17 milioni da Alcoa per bonifica di Porto Marghera”

Quelli di cui si è parlato "sono soldi che sono importanti perché è stato fatto circa il 90% della bonifica ma il 10% che manca è la parte più importante"

Pubblicato:01-12-2015 16:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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ROMA – “Adesso siamo pronti a firmare” il decreto transattivo interministeriale trasmesso dal ministero dell’Ambiente nell’aprile 2014 e che renderà disponibili i 17 milioni che Alcoa deve versare pro quota per la bonifica di Porto Marghera, decreto la cui firma da parte del ministro delle Infrastrutture e Trasporti era rimasta sospesa per una serie di lungaggini burocratiche legate al cambio alla guida del dicastero. Lo spiega Graziano Delrio, titolare del Mit, a margine dell’audizione su questo argomento alla Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la ‘Ecomafie’. Una volta “avvertiti della cosa”, cioè del pagamento ancora sospeso in attesa della firma al decreto transattivo, “abbiamo approfondito alcuni elementi di merito”, spiega Delrio, chiarendo “sulla quantificazione, se fosse corretta, sulla titolarità della sottoscrizione dell’atto, e se il Mit fosse realmente coinvolto” nella bonifica, e quindi “ora siamo pronti alla firma”. I 17 milioni che Alcoa verserà per chiudere la transazione relativa alla bonifica del sito di Porto Marghera serviranno per interventi “che vanno a completare quel monte lavori da 730 milioni- spiega il ministro- dei quali con accordi con le varie ditte sono arrivati circa 500 milioni più 200 milioni messi dallo Stato per la bonifica del sito di Marghera”. La bonifica, ha denunciato tempo fa la commissione Ecomafie, benché completata per oltre il 90% è pressoché inutile – e inutile rischia di essere la spesa di oltre 700 milioni in gran parte privati – perché mancano le ‘chiusure’ tra le ‘isole recintate’ in cui è stato diviso il Sito di interesse nazionale- Sin di Porto Marghera, permettendo quindi agli inquinanti di circolare liberamente nell’acqua come nulla fosse stato fatto.

G. Delrio

Quelli di cui si è parlato oggi “sono soldi che sono importanti perché è stato fatto circa il 90% della bonifica ma il 10% che manca è la parte più importante– spiega Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e Trasporti- perché è quello che rende il sistema funzionante, poi ce ne vorranno altri per completare i lavori”. Il decreto transattivo in questione “era stato trasmesso dal ministero dell’Ambiente nell’aprile 2014- racconta il ministro- e, quando mi sono insediato nell’aprile 2015, non era stato ancora firmato e non mi era stato rinviato, visto che al cambio di ministro si rinviano i decreti”. Ora, però, “abbiamo chiarito, il 26 novembre scorso, alcuni aspetti procedurali che interessavano il Provveditorato alle acque- conclude il ministro- e siamo pronti a firmare”.


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