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In Cina inquinamento a livelli record: Pechino è nella morsa dello smog

Inquinamento a livelli record per il secondo giorno consecutivo

Pubblicato:01-12-2015 10:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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smog_pechinoInquinamento a livelli record per il secondo giorno consecutivo a Pechino, proprio mentre il presidente Xi Jinping a Parigi, nel corso della Conferenza Onu sul clima, segnala la volonta’ di tagliare drasticamente l’utilizzo del carbone. Annunciando un ambizioso programma di sviluppo dell’energia nucleare al ritmo di sei nuovi impianti all’anno e con una seria politica di energie rinnovabili, Xi si e’ fatto anche paladino del diritto delle nazioni in via di sviluppo a non essere penalizzate dalle necessita’ di combattere l’inquinamento globale e in particolare i gas responsabili dell’aumento delle temperature a livello planetario.

(Leggi: A Parigi si apre la Cop21, la Conferenza ONU sul clima: in gioco c’è il futuro del Pianeta)

Con il sostegno indiretto del premier indiano Narendra Modi, il presidente cinese ha puntato a un supporto concreto delle nazioni piu’ progredite per garantire finanziamenti che consentano di mantenere uno sviluppo accelerato, a beneficio delle popolazioni ma non a scapito dell’ambiente.


Intanto, per fronteggiare l’inquinamento che ieri ha portato il livello delle polveri sottili nella capitale a un livello superiore di 17 volte il limite di tolleranza internazionale, e oggi a 24 volte lo stesso limite, il governo ha ordinato la chiusura di oltre 2mila fabbriche. Pechino, con i suoi 22 milioni di abitanti, e’ avvolta in una cappa di fumo e di polveri in cui la concentrazione di particolato fine di 2,5 micron- quello piu’ dannoso per la salute umana- ha raggiunto il livello di 598 microgrammi per centimetro cubo, registrato all’ambasciata statunitense. Confermato l’allarme al livello arancione, e’ stato oggi rinnovato l’invito alla cittadinanza a restare in spazi chiusi. L’allarme tuttavia non vale solo per la capitale, ma per diversi altri grandi centri del paese. Per la ridotta visibilita’, sono state cancellate decine di voli da e per le aree piu’ inquinate, inclusa la rotta cruciale Pechino-Shanghai.

Nonostante gli impegni presi nel passato, e’ chiaro che lo sviluppo cinese e’ stato pagato a caro prezzo ecologico e lo sara’ ancora per qualche tempo. I dati segnalano che nel 2013 l’emissione di diossido di carbonio nell’atmosfera da parte cinese e’ stata di 10 milioni di tonnellate, il doppio degli Usa e quasi tre volte quella dell’Unione europea e Pechino ammette che il picco delle proprie emissioni si collochera’ attorno al 2030. Allo stesso tempo, pero’, l’opinione pubblica cinese e’ pienamente cosciente dei rischi quotidiani ed e’ ora il principale stimolo a una evoluzione verso emissioni piu’ pulite. (DIRE-MISNA)

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