NEWS:

Fiera Bologna, gli “esuberanti” sono tornati. E ballano

I lavoratori non hanno alcuna intenzione di mollare la presa sui vertici della società fieristica e, passata l'estate, sono pronti a dare nuovamente battaglia

Pubblicato:01-09-2016 19:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:01

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Con le cuffie nelle orecchie, ballano in silenzio al ritmo di una musica che sentono solo loro. Gli “esuberanti” sono tornati e hanno portato tra gli stand della festa del Pd la protesta contro la procedura di mobilità (sospesa a luglio) che ha colpito 123 lavoratori part-time della Fiera. Con un’iniziativa a sorpresa, nella zona dei ristoranti, hanno dato vita ad un flash mob con corteo, al termine del quale hanno esibito una maglietta amaranto con la scritta “-123” e srotolato uno striscione che recitava “Bologna Fiere, ritirare i licenziamenti“.

Dunque, dopo la pausa agostana e in vista della ripresa della trattativa a metà settembre, i lavoratori dell’expo irrompono nuovamente sulla scena per chiarire che non hanno alcuna intenzione di mollare la presa sui vertici della società fieristica, impegnata in una complessa opera di riorganizzazione e ristrutturazione di cui non vogliono fare le spese solo i part-time verticali. In realtà, per tutto il mese di agosto gli ‘esuberanti’ della Fiera sono stati attivi sulla rete e sui social, pubblicando resoconti, dossier e materiali sulla situazione della società. Adesso tornano in campo, pronti a dare nuovamente battaglia non appena riprenderà il confronto tra i sindacati e il presidente dell’expo Franco Boni. Sul tavolo resta l’idea di esternalizzare i lavoratori con part-time ciclico impegnati come personale di manifestazione per ‘arminizzare- ha più volte spiegato Boni- la situazione della Fiera di Bologna a quella degli altri quartieri che si avvalgono di ditte esterne.

di Vania Vorcelli, giornalista professionista


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it