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La Regione Campania ha un nuovo portale web per il turismo. Ma è ‘copiato’ da Wikipedia

Il portale si chiama incampania.com e permetterà ai turisti di pianificare il proprio viaggio

Pubblicato:01-08-2017 10:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:35

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NAPOLI – La Regione Campania si affida a Wikipedia per descrivere il passato e il presente dei suoi 5 capoluoghi e dei principali siti d’interesse della Campania. E’ online da ieri, in via sperimentale, il portale del turismo della Regione Campania, incampania.com, “una vetrina delle eccellenze regionali che racconta natura, storia, città d’arte, mare, monumenti, enogastronomia, itinerari religiosi, eventi e Siti Unesco in un mix straordinario e unico nel panorama turistico mondiale”, lo definisce la Regione in un comunicato stampa ufficiale. Peccato che poi il confronto con la nota pagina web lascia poco spazio all’immaginazione: il testo è esattamente identico.

Il sito è realizzato dalla società di comunicazione Spotzone, vincitrice di numerosi bandi per la creazione di siti internet per conto della Regione Campania. E oltre 20 tra città, luoghi d’arte, siti archeologici e d’interesse turistico e culturale, come citano i riferimenti del copyright, sono recensiti con le parole di Wikipedia, la più grande enciclopedia libera online. Perfino il Castel dell’Ovo, “il più antico della città di Napoli”, scrive Wikipedia, non sfugge all’arte dei copia e incolla, come la Reggia di Portici, il Teatro San Ferdinando di Napoli, la stazione zoologica Anton Dohrn, il teatro di Corte della Reggia di Caserta e perfino il centro storico di Napoli. Un portale che permetterà ai turisti di pianificare il proprio viaggio. Sempre meglio che affidarsi a Wikipedia.

 


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