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Grillo a Renzi: non decidi tu la guerra, ma il Parlamento e Mattarella

"Non spetta oggi al Governo decidere se entrare in guerra,

Pubblicato:16-02-2015 13:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:07

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grillo beppe“Non spetta oggi al Governo decidere se entrare in guerra, ma ancora, secondo la Costituzione al presidente della Repubblica, dall’articolo 87: Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale… Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Aspettiamo un monito dal Presidente, anche piccolo piccolo, al bulletto di Rignano. No alla guerra”. Questa la posizione del leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sulla crisi in Libia e il rischio di un intervento militare per fermare l’avanzata dell’Isis.

“Spezzeremo le reni alla Libia e se attaccherà Lampedusa la fermeremo sul bagnasciuga. Grazie a Renzie e al marmittone Gentiloni” ha poi aggiunto in un post pubblicato sul suo blog dal titolo ‘Branca, branca, branca, Leon, leon, leon #NoAllaGuerra’. Per Grillo “sono sprezzanti dell’articolo 11 e dell’articolo 78 della Costituzione che recita: ‘Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari'”.

“Renzie si è portato avanti con il lavoro- aggiunge il leader 5 stelle- e il ministro della Difesa Pinotti secondo il Messaggero ha dichiarato: ‘Libia, pronti 5.000 uomini’. Certo, non è un caso la modifica avanzata dalla maggioranza di governo dell’art. 78 della Costituzione che, nel quadro della futura trasformazione del Senato in camera non elettiva, conferirà alla sola Camera dei deputati il potere di deliberare lo stato di guerra”. Quindi, sottolinea, “al partito di maggioranza, quindi a Renzie, il novello Brancaleone della guerra agli infedeli. Branca, branca, branca, leòn, leòn, leòn. Con l’abolizione del Senato dichiarare lo stato di guerra diventerà una prerogativa del governo. Non saranno più le due Camere a deliberare, ma la singola maggioranza parlamentare che conferirà la fiducia al presidente del Consiglio”. Insomma, “se Renzie vuole la guerra ci vada lui con Napolitano al seguito. Vedendoli, l’Isis si farà una gran risata e ci risparmierà”.


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