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Caso Fincantieri al Mise, Serracchiani: non sarà una nuova Ilva

"Il caso della Fincantieri non sarà un nuovo caso Ilva". Lo assicura la presidente della regione Friuli Debora

Pubblicato:01-07-2015 17:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:25

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“Il caso della Fincantieri non sarà un nuovo caso Ilva”. Lo assicura la presidente della regione Friuli Debora Serracchiani al termine del tavolo riunito al Mise sul sequestro disposto dai magistrati di Gorizia di 4 aree produttive della Fincantieri di Monfalcone, con conseguente blocco della produzione. Al Mise oltre al ministro Federica Guidi anche il titolare dell’ambiente Gianluca Galletti, l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti.

“Siamo assolutamente fiduciosi. Abbiamo condiviso un percorso che auspicabilmente dovrebbe portare a una soluzione in breve tempo per la ripresa dell’attività produttiva. Credo- ha detto Serracchiani- che anche le buone prassi messe a punto dal governo e la possibilità di muoverci nelle regole europee ci consentono di trovare una soluzione in poco tempo. Non possiamo lasciare un’azienda senza attività”. Serracchiani ha precisato che “non c’è una questione di ambiente e salute dei lavoratori. Il problema è legato all’interpretazione di norme e a pratiche burocratiche”. A chi gli chiede se sia allo studio un  decreto, la presidente del Fvg risponde: “Abbiamo condiviso un percorso. Un nuovo caso Ilva? Spero proprio di no, faremo in modo che non lo sia”.


Per il titolare del Mise, “Non esiste un problema ambientale e di tutela della salute. Esiste un problema amministrativo a cui troveremo una soluzione nel più breve tempo possibile”.

Per quanto riguarda Bono, “Non c’è mai stato un problema ambientale o di salute dei lavoratori. Questo è importante”, e aggiunge: “Io il mio dovere l’ho fatto. Poi se non posso lavorare non è un problema mio ma di tutti. Ringrazio il governo che ha preso a cuore la vicenda. Viene  individuato un percorso che consentirà di risolvere la vicenda in tempi ragionevolissimi”.

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