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Terrorismo, arrestati in Italia due maghrebini affiliati ad Al Qaeda. Pianificavano attentati

Il gruppo usava internet per fare proselitismo. Pianificavano attentati in Italia.

Pubblicato:01-07-2015 11:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:25

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carabinieri rosQuesta mattina i Carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 2 cittadini maghrebini indagati per associazione con finalità  di  terrorismo  internazionale aggravata dalla transanzionalita’ del reato. Un terzo indagato è gia’ detenuto per reati di terrorismo in Marocco. Al centro delle investigazioni, una cellula di matrice qaedista dedita al proselitismo, indottrinamento e addestramento mediante un sito internet creato e gestito dagli stessi indagati. La cellula si proponeva anche la pianificazione ed esecuzione di atti terroristici in Italia e in nord Africa. Durante le indagini, la collaborazione con le autorita’ marocchine ha consentito di sventare, nel 2012, un attentato terroristico al mawazine festival di Rabat (Ma). Soddisfazione è stata espressa dal ministro degli Interni, Angelino Alfano: “Oggi è un giorno importante contro il terrorismo. Con 2 grandi operazioni di Polizia colpite duramente cellule terroristiche #Statopiùforte”.

In particolare i provvedimenti scaturiscono dagli approfondimenti investigativi effettuati sul conto di Ahmed Masseoudi, soggetto emerso quale visitatore di un sito di matrice jihadista denominato “Jarchive”, gestito da un cittadino degli emirati Arabi Uniti temporaneamente residente in Australia, nell’ambito di una prolungata attività di monitoraggio del web condotta dal Ros negli ultimi anni. Le indagini, che si sono avvalse anche della collaborazione dell’AISI, dell’Intelligence marocchina e dell’FBI statunitense, hanno documentato come Masseoudi avesse successivamente aperto e amministrato un proprio sito web attivo nella propaganda dell’ideologia qaidista e nel proselitismo di aspiranti jihadisti. Dall’indagine, è emerso come il cittadino tunisino Masseoudi avesse registrato presso una società statunitense il dominio “i7ur.com”, acronimo arabo di “Ashak al-Hur”, in italiano “Amanti delle vergini”, denominazione fortemente simbolica, in quanto le Hur sono le vergini assegnate in Paradiso ai martiri morti in battaglia.

La maggior parte del materiale probatorio proviene dall’acquisizione dei contenuti del forum, rappresentati da documenti testuali, video e comunicati audio prodotti dalle sezioni mediatiche di organizzazioni terroristiche, soprattutto al-Qaida e le sue filiali regionali, ma anche formazioni ad essa non ufficialmente affiliate, quali i Talebani, comunque aderenti all’ideologia del movimento jihadista globale.


L’indagine è la prima in Italia riguardante uno dei forum affiliati ad al-Qaida, creati a partire dalla prima metà degli anni 2000 da simpatizzanti dell’organizzazione fondata da Bin Laden, al fine di supportarne il programma terroristico. Lo scopo di tali forum è di diffondere l’ideologia di al-Qaida allo scopo di formare nuovi proseliti, avviandoli ad un percorso di radicalizzazione che, nelle intenzioni di coloro che li gestiscono, dovrebbe concludersi con la decisione a partecipare attivamente alla jihad violenta, ad esempio arruolandosi in un’organizzazione terroristica, partendo per una delle zone di guerra, oppure compiendo autonomamente attentati nei Paesi occidentali.

Il forum i7ur era articolato in Sezioni, ciascuna dedicata a uno specifico contenuto e assegnata a un coordinatore incaricato del suo aggiornamento e monitoraggio, al fine di cancellare eventuali contenuti ritenuti incompatibili con l’ideologia qaidista del gruppo. In tale quadro: Ahmed Masseoudi amministrava e coordinava le attività del sito; Abderrahim El Khalfi, principale collaboratore di Masseoudi, era addetto a specifiche sezioni del sito, provvedendo anche alle spese di finanziamento; Mohammed Majene era di fatto l’ideologo del forum e autore di documenti molto noti tra i simpatizzanti di al-Qaida, pubblicati in altri siti jihadisti, come “al-Shumukh”. Altre dieci persone, facenti parte dell’organizzazione e residenti in Paesi del Nord Africa e Medio Oriente, sono in corso di compiuta identificazione e localizzazione, mediante la cooperazione internazionale già avviata. Oltre alla parte pubblica, il forum offriva ai propri membri anche sezioni private non accessibili e strumenti di messaggistica criptati per comunicare tra loro in maniera sicura.

Attraverso il forum venivano di fatto avviati processi di radicalizzazione violenta, come dimostra la scelta di alcuni soggetti partecipanti di dedicarsi alla jihad combattente nei teatri operativi. In particolare, nel 2011, uno dei membri del gruppo di gestione, il cui soprannome nel forum era “abujihad.47”, successivamente identificato nel cittadino algerino diciannovenne Khaled Amroune, partiva dal proprio Paese per la Siria, arruolandosi nelle fila dell’organizzazione Jabhat al-Nusra e restando ucciso in combattimento nei pressi del confine con la Turchia contro le truppe del governo siriano. Il suo martirio veniva poi celebrato all’interno del forum da Mohammed Masseodi ed Abderrahim El-Khalfi, elogiandone il passaggio dalla jihad mediatica a quella violenta.

Il forum operava anche da tramite tra volontari intenzionati a recarsi in uno dei teatri della jihad per combattere e le organizzazioni terroristiche attive in quei territori, facilitandone il reclutamento.  Ad esempio, nel 2012, dopo lo scoppio del conflitto siriano e l’entrata in scena di Jabhat al-Nusrah, gruppo terroristico affiliato ad al-Qaida, Ahmed Masseoudi riceveva da un membro del forum una richiesta d’informazioni su come raggiungere la Siria dalla Palestina ed arruolarsi nell’organizzazione. Lo stesso Messaoudi, sfruttando la notorietà del forum i7ur, entrava in contatto con l’amministratore del profilo Facebook ufficiale di Jabhat al-Nusra ottenendo le indicazioni richieste.

Nel corso delle prolungate attività d’intercettazione telematica dei computers degli indagati veniva acquisita anche la notizia relativa ad azioni terroristiche da compiere in Marocco, con l’obiettivo di colpire il locale Parlamento ed un festival della canzone in programma a Rabat. Le informazioni acquisite contribuivano all’identificazione dell’attentatore in Mouchine Archietal, arrestato dalla polizia marocchina prima di entrare in azione. Uno dei principali obiettivi dell’associazione indagata era tuttavia quello di favorire processi di radicalizzazione di frequentatori del sito, per indurli a compiere attentati nei Paesi occidentali.

 

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