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Iraq, l’Unhcr: “A Falluja pagano i civili”/VIDEO

ROMA - "Nella notte sono fuggite 250 famiglie

Pubblicato:01-06-2016 13:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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falluja

ROMA – “Nella notte sono fuggite 250 famiglie ma la gran parte degli abitanti di Falluja resta intrappolata e rischia la vita ogni minuto, che resti o cerchi di fuggire”: a parlare con la Dire è Caroline Gluck, portavoce in Iraq dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr). Le testimonianze raccolte dall’organismo, in prima fila nell’assistenza ai profughi ad Habbaniyah e in altri campi allestiti nella provincia di Al Anbar, tra Falluja e Baghdad, confermano che a pagare il prezzo più alto dell’offensiva militare contro lo Stato islamico rischiano di essere i civili.

Nonostante l’avanzata nel sobborgo di Nuaimiya delle forze irachene e curde, sostenute dall’aviazione statunitense, il grosso della popolazione resta nel mirino. “Anche se le stime degli abitanti riusciti a fuggire varia in modo significativo a seconda delle fonti- sottolinea Gluck- è evidente che solo in pochi sono riusciti a mettersi in salvo“. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha riferito che dall’inizio dell’offensiva disposta dal governo di Haider al Abadi le famiglie fuggite sono 730. Differente la stima fornita dalla polizia irachena, che fissa il numero a oltre 2000, comunque una minoranza se si considera che a Falluja vivono circa 50mila persone. “Di certo- aggiunge Gluck- la fuga è gravida di rischi: prima di essere soccorsa dalla polizia irachena una famiglia di sei persone ha navigato sull’Eufrate quattro giorni”.


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