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Migranti, monsignor Galantino: “No ai centri sulle navi”

ROMA - "Le morti in mare dei migranti sono uno

Pubblicato:01-06-2016 09:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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galantinoROMA – “Le morti in mare dei migranti sono uno schiaffo alla democrazia europea, incapace di salvaguardare e proteggere persone in fuga da situazioni create anche dalla politica estera e da scelte economiche europee”. Così monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’. “Purtroppo- continua monsignor Galantino- non si è avuto il coraggio di creare canali umanitari, previsti dal diritto internazionale, verso i Paesi disponibili all’accoglienza, per favorire partenze in sicurezza ed evitare violenze, sfruttamento e morti”. Nell’intervista il segretario della Cei risponde anche a una domanda sugli hotspot in mare, prefigurati dal ministero degli Interni italiano.

nunzio galantinoL’hotspot è una riedizione in brutta copia dei luoghi di trattenimento“, sottolinea monsignor Galantino. “Le organizzazioni internazionali a tutela dei diritti umani, come anche la Fondazione Migrantes e la Caritas italiana, hanno già ricordato che i migranti salvati in mare hanno il diritto, sulla base di una storia personale e non di una lista di cosiddetti ‘Paesi sicuri’, di presentare domanda d’asilo e al ricorso se una domanda non venisse accolta. Sulle navi questo percorso di protezione internazionale non è possibile. Come non è pensabile l’utilizzo di navi destinate al soccorso per far stazionare nel Mediterraneo migliaia di persone in attesa di una non precisata destinazione. A meno che le si voglia riportare nei porti della Libia e dell’Egitto, condannandole a nuove forme di sfruttamento”.


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