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Roma, presi i due fuggitivi dell’incidente a Boccea

ROMA - Fermati dalla polizia i due giovani ricercati per l'incidente della scorsa settimana davanti la fermata della

Pubblicato:01-06-2015 04:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:21

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ROMA – Fermati dalla polizia i due giovani ricercati per l’incidente della scorsa settimana davanti la fermata della metro A Battistini, nella periferia di Roma, che ha causato la morte di una donna filippina e il ferimento di 8 persone. I due sono stati trovati questa mattina dalla Squadra mobile.

Il maggiorenne (19 anni) si chiama Samuele, il minorenne (17) ha un nome straniero di cui, per motivi di privacy legati all’età, si può solo menzionare l’iniziale, A. I due fratelli nomadi, responsabili mercoledì scorso (dopo essere fuggiti a un posto di controllo a bordo di una Lancia Lybra) dell’investimento in via Mattia Battistini in cui ha perso la vita una donna filippina di 44 anni, mentre altre otto sono rimaste ferite, sono sotto interrogatorio in Questura.

Il loro arresto e’ avvenuto questa mattina intorno alle 9 in aperta campagna nel quartiere di Massimina, non troppo distante dal campo nomadi di via della Monachina.


I due fratelli di 17 e 19 anni fermati oggi per l’incidente della scorsa settimana davanti la fermata della metro A Battistini al momento della cattura “sono scoppiati a piangere. Sono molto provati. Si sono consegnati”, ha detto il capo della squadra mobile, Luigi Silipo, nel corso della conferenza stampa in cui ha raccontato l’arresto dei due.

“Li abbiamo trovati dietro un covone- ha raccontato Silipo- sono arrivati verso di noi facendosi arrestare. Li abbiamo trovati in un campo agricolo distante 5 km dal campo nomadi della Monachina”.

“Mi congratulo con le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore che, lavorando giorno e notte, hanno assicurato alla giustizia i responsabili di tanto dolore, coloro che hanno strappato Corazon Abordo al marito, alle figlie e a tutta la sua famiglia, devastando le loro vite”, ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha rinnovato “il sentimento di vicinanza ai suoi familiari e a tutti gli altri feriti: persone comuni che rientravano da una giornata di lavoro in un quartiere della nostra città, dove italiani e stranieri vivono fianco a fianco in pace. Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città e nel nostro Paese e il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo contro queste persone”.

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