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La Youth Orchestra da Fes a Sarajevo, anche per l’Europa

Il direttore Giuranna e la violinista Korkmaz

Pubblicato:01-03-2019 16:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:11
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ROMA – “Quando mi chiedono perche’ porti la World Youth Orchestra soprattutto in Medio Oriente, rispondo che per me il Medio Oriente e’ il cuore del mondo e che quando il cuore e’ malato bisogna fare qualcosa per curarlo”. Ma nel cuore di Damiano Giuranna non c’e’ solo questa regione: c’e’ anche la passione per la musica, l’incontro tra le culture e i giovani, “sempre pieni di voglia di imparare”. Sui giovani il direttore d’orchestra ha puntato molto, fondando all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001 un progetto artistico che in 18 anni ha chiamato a se’ oltre 3mila giovani da circa 60 Paesi.

La ‘Dire’ lo ha incontrato durante il tour ‘Suoni di fratellanza’: dopo la prima tappa il 24 febbraio a Beirut, in Libano, si continuera’ a Sarajevo il 4 giugno e poi a Fes, in Marocco, il 19. L’obiettivo resta lo stesso: esibirsi in zone raggiunte da guerre o conflitti per portare con la musica messaggi di speranza. Ma come si fa, “praticamente”, a ricomporre le ferite di guerre sanguinose, spesso segnate da conflitti fratricidi? “Quando il musicista suona deve ascoltare se stesso e poi gli altri” dice Giuranna, convinto che questo esercizio quotidiano possa essere trasportato anche nelle vicende concrete della quotidianita’: “I nostri ragazzi a un certo punto imparano non solo a prestare ascolto al vicino di leggio, ma anche ai compagni di vita”.

Da qui scaturisce una precisa idea del vivere comune, che si riflette nelle modalita’ con cui il direttore della World Youth Orchestra ha impostato il proprio lavoro: “Nel 2019 non c’e’ piu’ bisogno della figura del ‘maestro d’orchestra’ concepita nell’Ottocento, che dirigeva in modo ferreo i musicisti. Un giovane di oggi, che ha studiato nelle accademie o nei conservatori, ha un tale livello di preparazione che puo’ contribuire con suggerimenti o idee a migliorare l’esecuzione del brano”. Secondo Giuranna, questo ridona liberta’ artistica e creativa al musicista, “ma gli insegna anche ad assumersi la responsabilita’ delle proprie scelte, un elemento fondamentale per ragazzi che si stanno affacciando alla vita”.


“Suono il violino da quando avevo sei anni” racconta ancora alla ‘Dire’ Buse Korkmaz, originaria di Ankara, che ora di anni ne ha 24. “Ho scelto di entrare a far parte di questa orchestra perche’ mi piace il fatto di suonare con ragazzi provenienti da tutto il mondo. Mentre suoniamo condividiamo lingue, culture ed esperienze”. Sul palco, Korkmaz ha un duplice obiettivo: “Fare buona musica e combattere l’idea che le persone siano divise da lingue, religioni o culture diverse”.
I conflitti possono coinvolgere anche direttamente questi giovani, riprende Giuranna: “L’esperienza della guerra, vista con gli occhi e non sullo schermo della tv, attua profondi cambiamenti. Ricordo una ragazza israeliana che viveva a Gerusalemme ovest e non era mai andata nell’altra parte della citta’. Dopo l’esperienza nella Youth Orchestra, ha cominciato ad andare a suonare tutti i venerdi’ nei locali di Gerusalemme est.

Ha imparato a vivere pienamente il lato palestinese della citta’”.
Libano, Bosnia, Marocco: perche’ queste scelte? “Il Libano – risponde Giuranna – e’ un Paese meraviglioso sconvolto da tantissime guerre. Beirut e’ stata ricostruita sette volte. Il difficile rapporto tra le tante culture presenti in quel fazzoletto di terra rappresenta una sfida per noi”.
Poi c’e’ Sarajevo, che richiama l’inizio della Prima guerra mondiale ma anche il conflitto degli anni Novanta. “E’ simbolo del fallimento di quell’Europa della fratellanza che oggi e’ indispensabile ritrovare” sottolinea il direttore. E poi, su Fes: “E’ l’antica citta’ marocchina cuore della cultura arabo-andalusa. Andremo li’ per recuperare quelle radici e per comprendere meglio il nostro Mediterraneo”.
La World Youth Orchestra ha ottenuto riconoscimenti dall’Onu, dalla Commissione Europea e dalla presidenza della Repubblica italiana. Ha partecipato a festival internazionali con il supporto dell’Universita’ di Roma ‘La Sapienza’, di Fondazione Roma e di Fondazione cultura e arte.

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