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Elezioni Sardegna, Ferrero: “Qui laboratorio della sinistra”

CAGLIARI - "Il fatto di essere riusciti a fare in Sardegna una lista unitaria della sinistra, è un buon auspicio

Pubblicato:01-02-2019 15:30
Ultimo aggiornamento:01-02-2019 15:30
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CAGLIARI – “Il fatto di essere riusciti a fare in Sardegna una lista unitaria della sinistra, è un buon auspicio anche per le vicende italiane. Tra qualche mese ci saranno le europee, confido che per quel passaggio si riuscirà a portare avanti quello che state facendo qui“. Così il vicepresidente di Sinistra europea, Paolo Ferrero, oggi a Cagliari in un’incontro con la stampa, a sostegno del candidato governatore di Sinistra sarda, Vindice Lecis.

“Bisogna lavorare per mettere assieme una sinistra alternativa a quella finta che sta con i banchieri- sottolinea Ferrero-. Il Pd è diventato una roba indistinguibile dalla vecchia Dc, serve una sinistra che sta dalla parte dei lavoratori, in modo coerente. La Sinistra sarda potrà essere un punto di riferimento per chi pensa che l’unità a sinistra sia fondamentale”. Molte persone, prosegue, “che per anni hanno votato il centrosinistra, non sanno più dove sbattere la testa. E lo stesso discorso vale per chi ha votato il M5s, una forza politica che sostanzialmente si è ridotta a fare da stampella a Matteo Salvini. C’è molta delusione in giro, l’essere riusciti a fare la lista di Sinistra sarda è un punto di riferimento positivo e svolgerà un importante ruolo politico”.

Il modello di sviluppo della Sardegna, portato avanti negli ultimi anni, “e’ stato sostanzialmente quello di far crescere Cagliari e le coste, ma la Sardegna o vive tutta o non ce la puo’ fare- spiega Ferrero-. Questa isola non puo’ essere un posto mordi e fuggi per qualche turista ricco, deve essere un grande polmone che possa vivere tutto l’anno”. Un passaggio dell’ex ministro anche sulla sanita’ sarda: “Mi hanno detto che ieri sera, a Iglesias, un bambino si e’ ferito mentre giocava e per mettergli tre punti di sutura hanno dovuto aspettare un’ora che arrivasse il chirurgo da Cagliari. Stiamo parlando di una citta’ importante, non di un piccolo paesino sperduto nelle montagne. E chiaro che cosi’ non va”.


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